Urano

 “Guardate le stelle e non i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete, e chiedervi perché l’universo esiste; siate curiosi”

Con questa citazione del compianto cosmologo Stephen Hawking si può sintetizzare quello che passa per la testa di ogni persona che alza gli occhi al cielo per scrutare tutto ciò che la natura ha da offrire. La stessa curiosità che ha animato Sir William Herschel quella sera del 13 marzo 1781, quando notò una piccola stella che stranamente si spostava tra le stelle “fisse” della volta celeste.

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Urano (NASA photo)

Ebbene quella che osservò Herschel non era una semplice stella, aveva scoperto quello che oggi è il settimo pianeta del nostro sistema solare, per distanza dal sole, il terzo per diametro e il quarto per massa (14,5 volte circa quella della Terra), Urano.william-herschel-astronomer

Sir William Hershel (15 Novembre 1738 – 25 Agosto 1822)

Questo pianeta deve il suo nome ad una delle divinità primordiali della mitologia greca, Urano appunto, padre dei titani e dei ciclopi, marito di Gea e personificazione del cielo.

Sebbene nella conoscenza comune parta molto indietro rispetto ad altri suoi fratelli più celebri, quali Giove, Saturno o Marte, Urano ha molte particolarità che lo rendono un pianeta unico nel suo genere e di cui sono sicuro vorrai sentir parlare.

La particolarità per antonomasia che lo distingue da tutti gli altri pianeti del sistema solare, è sicuramente l’inclinazione del suo asse; infatti se la Terra ha l’asse inclinato di circa 23°27’, l’asse di rotazione di Urano ha un’inclinazione di ben 97°77’, facendo si che ruoti non seguendo il moto di una trottola, come tutti gli altri pianeti del nostro sistema, ma bensì seguendo il movimento di uno yo-yo; si trova cioè disteso su un fianco.

Proprio come i suoi fratelli maggiori Giove e Saturno, anche Urano è un pianeta gassoso, ma a differenza di questi ha una composizione chimica molto diversa, che anzi lo accomuna maggiormente a Nettuno, con il quale fa parte della classe dei cosiddetti “giganti ghiacciati”.

Ghiacciato, è proprio questa la prima parola che viene in mente se si parla di Urano; essendo infatti distante circa 2.871*10^9 km dal Sole, la sua temperatura può arrivare a toccare i -224°C.

Ritornando però alla composizione, i gas presenti nell’atmosfera, come l’idrogeno, l’elio, il metano, l’acqua e l’ammoniaca, tendono a diventare sempre più densi, procedendo verso l’interno del pianeta, fino a diventare gradualmente dei liquidi. La sua atmosfera, inoltre, contiene anche tracce di idrocarburi (fondamentali per qualcosa che ti dirò alla fine di questo articolo). Procedendo però verso l’interno, gli elementi più volatili, come l’idrogeno e l’elio tendono a scomparire, poiché il pianeta non genera una pressione sufficiente per mantenerli anche all’interno, come invece fanno i suoi fratelli maggiori.

Se ti parlassi del signore degli anelli, la prima cosa che ti verrebbe da pensare, sarebbe sicuramente la trilogia di film, essendo però questo un blog dedicato all’astronomia, dovrebbe venirti in mente anche Saturno, indicato ormai nella letteratura con questo soprannome.

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Urano e i suoi anelli (NASA photo)

Saturno però non è l’unico pianeta ad avere degli anelli che lo cinturano; anche Urano infatti possiede un sistema di anelli, composti prevalentemente da materiali polverizzati ed attirati intorno al pianeta dalla forza gravitazionale, certamente meno visibili ed affascinanti di quelli del corrispettivo più famoso, ma che comunque contribuiscono a renderlo, come abbiamo detto prima, un pianeta unico nel suo genere.

Come ogni pianeta che si rispetti, anche Urano è circondato da una moltitudine di satelliti naturale, ben 27, di cui 5 principali, chiamati: Ariel, Umbriel, Titania, Oberon e Miranda; I nomi ispirati ai personaggi delle opere dei due grandi scrittori inglesi William Shakespeare e Alexander Pope.

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Urano al centro e i suoi 5 satelliti

Come si suole dire, però, anche l’occhio vuole la sua parte. La prima caratteristica che si nota guardando qualcosa è il suo aspetto e nel nostro caso, quello di Urano è caratterizzato da un colore bluastro misto al verde, dovuto principalmente alla presenza di metano nella sua atmosfera.

So che sei curioso, ora, di sapere perché ti ho parlato degli idrocarburi; la presenza di questi ultimi nell’atmosfera, legati alle condizioni estreme del gigante ghiacciato, permette, infatti la produzione di veri e propri diamanti (che sicuramente saprai, sono un derivato del carbonio) e quindi di una pioggia di diamanti verso l’interno del pianeta.

La grande pressione del pianeta, infatti fa in modo che il carbonio e l’idrogeno presenti, formino dei diamanti solidi, che cadono lentamente verso l’interno.

A questo punto la domanda sorge spontanea: “c’è la possibilità che ci sia vita su Urano?”

Mi spiace deluderti, ma la risposta è no, non ci sono possibilità e se ci sono estremamente prossime allo zero, anche nelle forme più semplici (una miniera di diamanti sprecata a questo punto). Questo però non farà probabilmente perdere tutto il suo fascino a quello che si candida ad essere, con gran merito, il pianeta più esotico di tutto il sistema solare.

Nicola Padula