Il solstizio (dal latino solstitium, fermarsi) per l’astronomia non è altro che il momento in cui il Sole, raggiunge nel suo moto apparente, la declinazione massima o minima rispettivamente a giugno e a dicembre. Per alcune popolazioni antiche era molto di più! Infatti, questi due eventi dell’anno erano un ottimo motivo per far festa. Motivi sicuramente più che validi per dei popoli, a quel tempo, così dipendenti dall’agricoltura e dall’allevamento e quindi anche dal Sole.
Nell’emisfero nord, in buona sostanza, il Sole il 20 o 21 di giugno raggiunge la sua massima altezza sull’orizzonte regalandoci giornate calde e soprattutto con molte ore di luce; tuttavia a partire dal 22 giugno la sua altezza diminuisce progressivamente e con lei anche le ore luminose. Questo accadrà fino al 21 o 22 di dicembre, dove il Sole questa volta avrà la sua altezza minima ed il giorno sarà il più corto dell’anno. In questo 2018 che volge ormai al termine, il grande momento arriverà alle ore 23:23 del 21 dicembre (ora italiana).
Nei due giorni immediatamente dopo il solstizio, quindi 23 e 24 dicembre o 22 e 23 giugno, la declinazione del Sole ha una variazione un po’ più lenta rispetto agli altri giorni dell’anno; ma già a partire dal 25 dicembre la declinazione subisce una piccola accelerazione ed il Sole torna a splendere più in alto e ci regala giorni via via più lunghi fino appunto al 21 giugno dell’anno successivo dove poi ricomincia tutto da capo. Per l’emisfero sud è esattamente l’opposto.
Il 25 dicembre rappresentava quindi una data di rinascita per le comunità pagane e per il Cristianesimo oggi, in entrambi i casi un motivo per essere felici e festeggiare.
In ogni caso e qualunque sia il nostro orientamento religioso, siamo pur sempre prima esseri umani, e in quanto tali, affascinati dai cambiamenti e dalla rinascita. Rinascita che appunto, la nostra Terra grazie al suo asse inclinato (di 23° 27′), ci regala due volte all’anno tutti gli anni.
In realtà questo non è tutto, continuate a seguirci se volete saperne di più, alla prossima !
Cosimo Mazzotta